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Facebook compra la startup che controlla i dispositivi con il pensiero

Il social network ha annunciato di aver acquistato per circa un miliardo di dollari Ctrl-Labs, specializzata in interfacce neurali.

Facebook compra la startup che controlla i dispositivi con il pensiero

Con le nuove tecnologie il bilanciamento fra attività d’impresa e privacy rischia di diventare esercizio sempre più complesso e delicato. Facebook  ha annunciato di aver comprato per circa un miliardo di dollari Ctrl Labs, una startup che specializzata in interfacce neurali, ossia in sistemi di comunicazione diretti fra cervello umano e computer.

Il bracciale che "legge la mente"
L'obiettivo di Bosworth, come spiegato nel post sul suo profilo Facebook, è quello di sfruttare gli impulsi del nostro cervello e trasformarli in comandi per i dispositivi elettronici: "I neuroni del nostro midollo spinale mandano segnali elettrici ai muscoli della mano, per farle fare movimenti specifici come quello di cliccare su un mouse o di premere sul touchscreen del nostro smartphone. Il braccialetto convertirà questi impulsi in un segnale digitale da trasmettere al telefono o al computer. Potremmo condividere una foto con un amico con un gesto della mano, o addirittura con il solo pensiero".

La startup del papà di Internet Explorer 
La Ctrl-Labs è una startup che nasce a New York grazie al neuroscienziato Thomas Reardon, già creatore per la Microsoft del browser Internet Explorer. Dal 2015 a oggi, la società ha raccolto finanziamenti pari a 67 milioni di dollari. L'operazione commerciale con Facebook, stando ai dati della Cnbc, vale circa un miliardo di dollari. Reardon entrerà a far parte del Facebook Reality Labs, divisione dedicata alla ricerca sulla realtà virtuale e aumentata.

I programmatori di Ctrl Labs, che annovera fra i suoi investitori il fondatore di Peter Thiel, lavoreranno allo sviluppo degli smart glasses, il progetto di occhiali a realtà aumentata di Facebook  a cui starebbe collaborando anche Luxottica. Un dispositivo che nelle intenzioni di Mark Zuckerberg dovrebbe in futuro sostituire gli smartphone. Con implicazioni del tutto inesplorate per la privacy non solo di chi indoserrà gli smart glasses, ma anche di chi verrà visto sotto queste nuove lenti.

 




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