Una violenta tempesta solare non prevista ha investito il Pianeta Rosso, fornendo agli strumenti che lo studiano un malloppo insperato di dati scientifici. L'evento registrato l'11 settembre ha generato su Marte aurore 25 volte più brillanti di quelle mai analizzate da MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN), la sonda della Nasa che dal 2014 studia l'interazione dell'atmosfera marziana con il vento solare.
A SORPRESA. L'evento è avvenuto in una fase del ciclo solare che dovrebbe essere caratterizzata da una certa tranquillità: «L'attuale ciclo solare è stato strano, con meno attività del solito durante il picco, e ora questo grande evento mentre ci approcciamo al minimo solare» spiega Sonal Jain, membro dell'equipe scientifica di MAVEN.
SICUREZZA. Tempeste solari come questa permettono di capire meglio l'impatto delle radiazioni sull'abitabilità marziana. Eventi così altamente energetici aumentano la quantità di radiazioni che penetrano nell'atmosfera e fino alla superficie marziana. L'interazione del vento solare con l'atmosfera produce anche particelle secondarie il cui effetto sull'uomo deve ancora essere compreso.