saverioriotto.it

Ludwig, il motore di ricerca delle frasi che ti aiuta a scrivere in inglese

L’algoritmo pesca nell’archivio di milioni di frasi corrette, provenienti da fonti autorevoli: così il motore di ricerca aiuta i suoi utenti a scrivere in corretto inglese: saranno 3 milioni entro la fine di settembre

Ludwig, il motore di ricerca delle frasi che ti aiuta a scrivere in inglese

Nessun corso ultra rapido o promesse di gloria per chi ha appena cominciato ad approcciare la lingua: Ludwig si rivolge a chi l’inglese già lo sa e vuole scriverlo nella maniera più corretta possibile. “Traduttore” e “dizionario” infatti, non si adattano benissimo al caso: si tratta di un motore di ricerca specializzato nella ricerca delle frasi. Per farci cosa? Per verificare che siano giuste.

 

Usando un algoritmo di ricerca proprietario chiamato SentenceRank, Ludwig interroga database di frasi corrette (oltre 100 milioni) provenienti da fonti attendibili (giornali, pubblicazioni scientifiche, etc) presentandole nei propri contesti d’uso. In questo modo, è più immediato comprendere se si siano usate nel modo giusto, o meno.

Il “sistema di supporto alla scrittura basato sull’imitazione di testi provenienti da fonti affidabili”, come lo definiscono i loro stessi fondatori, pare funzionare: presentato ufficialmente a febbraio del 2016 (vinse Working Capital di Telecom nel 2014), prevede 3 milioni di utenti unicientro la fine di questo settembre (circa 40.000 al giorno).

Ludwig non funziona per sottrazione, ma per aggiunta: si parlasse d’informazione, sarebbe un po’ come l’approfondimento rispetto alla news cotta e mangiata. “A noi piace descriverlo come una sorta di cugino minore di Google, con in tasca un dottorato in linguistica computazionale”, suggerisce infatti Federico Papa, co-founder e COO del progetto.

Il pubblico di riferimento (potenziale) sono i 650 milioni di persone (1 miliardo nel 2020) che quotidianamente scrivono in inglese per ragioni di studio o di lavoro.

Il supporto al processo di scrittura in lingua inglese, fa sì che la startup abbia in scuderia categorie disparate di utenti: “Dal blogger birmano, all’esperta traduttrice tedesca, dal ragazzo coreano alle prime armi che vuole scrivere uno status su Facebook, al professore di inglese cambogiano che prepara i suoi studenti a candidarsi alle migliori università”, racconta la co-founder Roberta Pellegrino.

 

Ludwig (il nome vuole omaggiare Wittgenstein e il suo “I limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo”) è un prodotto made in Italy: la squadra è formata da under 35 che, dopo essersi formati e aver lavorato in Spagna, Germania, Stati Uniti, Norvegia e Belgio, hanno deciso che la casa del progetto dovesse essere nella loro terra d’origini, la Sicilia.

“Scrivere in un inglese corretto è difficile anche per chi ha molti anni di studio alle spalle”, spiega Antonio Rotolo, CEO e co-fondatore. “Si calcola che chi scrive in inglese impieghi 4 volte di più di un anglofono per esprimere un concetto correttamente. Quasi sempre con risultati peggiori”.




Commenti
* Obbligatorio