La Cyber Kill Chain è un modello sviluppato da Lockheed Martin per descrivere le fasi principali di un attacco informatico. Questo framework è ampiamente utilizzato nell’ambito della cybersecurity per analizzare, rilevare e interrompere le intrusioni in ciascuna delle sue fasi.
Comprendere la Cyber Kill Chain permette a professionisti della sicurezza informatica di adottare contromisure mirate, identificando punti deboli nella difesa e bloccando l’attacco prima che raggiunga gli obiettivi critici.
Obiettivo: Raccolta di informazioni sulla vittima.
Gli attaccanti raccolgono dati pubblici come indirizzi email, nomi dei dipendenti, configurazioni di rete e dettagli tecnici. Tecniche comuni: OSINT, social engineering, scanning delle porte.
Contromisure: Minimizzare le informazioni esposte pubblicamente, usare honeypot e sistemi di rilevamento comportamentale.
Obiettivo: Creazione del payload.
L’attaccante prepara malware, exploit o documenti malevoli da inviare alla vittima, spesso combinando exploit + backdoor.
Contromisure: Utilizzare sandbox, analisi comportamentale e threat intelligence per identificare nuove armi.
Obiettivo: Trasmissione del malware al target.
Mezzi comuni: phishing email, drive-by download, attacchi watering hole o dispositivi USB compromessi.
Contromisure: Formazione del personale, filtri anti-phishing, sicurezza della posta elettronica.
Obiettivo: Attivazione del payload.
Il codice malevolo sfrutta una vulnerabilità per eseguire codice sulla macchina della vittima.
Contromisure: Aggiornamenti regolari, gestione delle patch, mitigazioni come ASLR e DEP.
Obiettivo: Stabilire una presenza persistente.
Viene installato un malware o una backdoor che consente il controllo continuo del sistema.
Contromisure: Monitoraggio dei file di sistema, EDR (Endpoint Detection and Response), whitelisting applicazioni.
Obiettivo: Comunicazione con l’infrastruttura dell’attaccante.
Il malware contatta un server remoto per ricevere comandi.
Contromisure: Analisi del traffico di rete, blocco IP/domains noti, DNS sinkhole.
Obiettivo: Raggiungere lo scopo finale (furto dati, sabotaggio, spionaggio).
In questa fase l'attaccante agisce secondo i suoi intenti, come esfiltrare dati o cifrare file (ransomware).
Contromisure: Data Loss Prevention (DLP), segmentazione di rete, monitoraggio continuo.
Mentre la Cyber Kill Chain fornisce una visione lineare dell'attacco, il framework MITRE ATT&CK lo arricchisce descrivendo in dettaglio le tecniche utilizzate in ogni fase. Usare entrambi consente una difesa più completa e approfondita.
Adottare la Cyber Kill Chain nella tua strategia di cybersecurity è fondamentale per anticipare e interrompere gli attacchi informatici. Comprendere le fasi di un’intrusione ti permette di reagire proattivamente, proteggendo sistemi e dati.