Un attacco informatico su larga scala ha messo a nudo la fragilità della nostra sicurezza digitale. Un sito web ha messo in vendita l'accesso a migliaia di telecamere private hackerate in tutta Europa, trasmettendo in streaming la vita quotidiana da abitazioni, negozi, uffici e persino spogliatoi. Questo scandalo, che coinvolge anche l'Italia con centinaia di dispositivi violati, non è frutto di un'operazione high-tech in stile cinematografico, ma dello sfruttamento di debolezze basilari. Capire come avviene e come difendersi è fondamentale per proteggere la nostra privacy.
La notizia è allarmante: un portale online, promosso tramite canali Telegram, ha offerto a chiunque la possibilità di acquistare accessi a oltre 2.000 telecamere di sorveglianza in Europa. L'indagine è partita da un centro di sicurezza informatica di Treviso, che ha individuato almeno 150 dispositivi compromessi sul territorio italiano, presentando immediatamente una denuncia alla Polizia Postale. L'incidente mette in luce una verità scomoda: i dispositivi nati per proteggerci possono facilmente trasformarsi nel nostro peggior incubo se non vengono gestiti correttamente. La violazione della privacy non riguarda solo dati astratti, ma immagini intime della nostra vita quotidiana, ora potenzialmente nelle mani di malintenzionati.
Contrariamente a quanto si possa pensare, gli hacker non hanno avuto bisogno di forzare complesse difese informatiche. Hanno semplicemente bussato alla porta principale, trovandola aperta. I criminali informatici utilizzano bot automatici che scandagliano Internet alla ricerca di dispositivi vulnerabili, sfruttando principalmente tre punti deboli.
La falla di sicurezza più diffusa e banale è il mancato cambio delle credenziali di accesso preimpostate dal produttore. Moltissimi utenti installano la loro telecamera IP e lasciano la combinazione standard, come admin/admin
o admin/password
. Queste password sono note e rappresentano il primo tentativo di ogni software di hacking.
Il software che fa funzionare la tua telecamera (il firmware) può contenere dei bug. I produttori seri rilasciano periodicamente aggiornamenti per correggere queste vulnerabilità. Ignorare questi update significa lasciare il dispositivo esposto a falle di sicurezza conosciute e facilmente sfruttabili da remoto.
La sicurezza della telecamera è legata a doppio filo a quella della rete a cui è connessa. Una rete Wi-Fi con una password debole o con protocolli di sicurezza obsoleti (come WEP o WPA) può essere facilmente violata, dando all'hacker l'accesso a tutti i dispositivi collegati, incluse le telecamere. Funzionalità come l'UPnP (Universal Plug and Play), sebbene comode, possono inoltre aprire porte di comunicazione verso l'esterno senza un controllo diretto, creando ulteriori varchi.
La buona notizia è che mettere in sicurezza i propri dispositivi è più semplice di quanto si pensi. Segui questi passaggi fondamentali per blindare le tue telecamere.
È la regola numero uno. Appena accendi la telecamera per la prima volta, accedi al pannello di configurazione e cambia sia il nome utente che la password. Scegli una password complessa di almeno 12-16 caratteri, che includa lettere maiuscole, minuscole, numeri e simboli.
Se il tuo dispositivo lo supporta, attiva la 2FA senza esitazioni. Questo sistema di sicurezza richiede, oltre alla password, un secondo codice di verifica (solitamente generato da un'app sul tuo smartphone) per poter accedere. Rende quasi impossibile un accesso non autorizzato anche se la tua password venisse rubata.
Verifica periodicamente sul sito del produttore la presenza di nuovi aggiornamenti per il tuo modello di telecamera e installali. Se disponibile, attiva la funzione di aggiornamento automatico per non doverti più preoccupare.
Assicurati che la tua rete domestica utilizzi il protocollo di crittografia più recente e sicuro, preferibilmente WPA3 (o almeno WPA2-AES). Imposta anche per il Wi-Fi una password robusta e univoca.
Per gli utenti più esperti, la segmentazione della rete è una strategia eccellente. Creando una rete Wi-Fi dedicata esclusivamente ai dispositivi IoT (come telecamere, smart speaker, ecc.), si limita il potenziale danno: anche se una telecamera venisse violata, l'hacker non potrebbe accedere ai tuoi computer o smartphone connessi alla rete principale.
Accedi alle impostazioni del tuo router e della tua telecamera e disabilita tutte le funzionalità che non utilizzi, in particolare l'UPnP e l'accesso remoto se non ti è strettamente necessario. Minore è la "superficie d'attacco", più sicuro sarà il tuo dispositivo.
Quando acquisti un dispositivo connesso, informati sulla reputazione del produttore in ambito sicurezza. Le aziende più note e affidabili tendono a offrire un supporto software più duraturo e a essere più trasparenti riguardo alle vulnerabilità e agli aggiornamenti.
Questo scandalo serve da campanello d'allarme. La sicurezza delle telecamere IP e, più in generale, di tutti i dispositivi dell'Internet of Things, non è un aspetto da trascurare. Se da un lato i produttori hanno la responsabilità di progettare prodotti sicuri, dall'altro lato spetta a noi utenti adottare quelle buone pratiche di igiene digitale che rappresentano la nostra prima e più importante linea di difesa. La protezione della nostra privacy inizia da una password sicura.