saverioriotto.it

Ollama e modelli LLM: differenze, usi e metodi ottimali per le applicazioni

Scopri la differenza tra Ollama e modelli LLM, come usarli al meglio e quali scegliere per applicazioni AI, prototipi e progetti reali.

Ollama e modelli LLM: differenze, usi e metodi ottimali per le applicazioni

Negli ultimi mesi ho sperimentato molto con Ollama e vari modelli LLM (Large Language Models) per capire come sfruttarli al meglio nelle mie applicazioni. In questo articolo voglio raccontarti in modo semplice e diretto qual è la differenza tra Ollama e i modelli, e quali sono i metodi ottimali per integrarli nei progetti reali.

Che cos’è Ollama

Ollama è un runtime locale che permette di eseguire facilmente modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sul proprio computer.
In pratica, è una piattaforma che:

  • scarica e gestisce i modelli in automatico,

  • fornisce un’interfaccia a riga di comando e un’API HTTP locale,

  • semplifica l’uso di modelli open-source come Llama 3, Mistral, Gemma, Phi-3 e molti altri.

Per me Ollama è stato un vero game changer: non devo più configurare ambienti complessi con PyTorch o CUDA. Mi basta un comando, e ho un modello pronto da interrogare. Inoltre, gira offline, garantendo privacy e controllo totale sui dati.

Che cos’è un modello LLM

I modelli non sono altro che le reti neurali addestrate: il cervello dell’applicazione.
Ogni modello ha delle caratteristiche specifiche:

  • Dimensione dei parametri (7B, 13B, 70B) → più grande è, più “intelligente” ma anche più pesante.

  • Formato di inferenza (FP16, int8, int4 quantizzato) → incide su velocità e consumo di RAM/VRAM.

  • Specializzazione → alcuni sono generalisti (conversazione), altri ottimizzati per coding, embedding, traduzione o RAG (Retrieval Augmented Generation).

Senza Ollama, usare questi modelli può essere complicato. Senza modelli, Ollama non serve a nulla.

La differenza è chiara: Ollama è il motore, i modelli sono il cervello.

Vedi anche LLM e Intelligenza Artificiale: guida semplice per tutti


Quando usare Ollama e quali modelli scegliere

Ecco cosa ho imparato testando diverse configurazioni:

Sperimentazione rapida

Se voglio provare idee o fare prototipi, uso Ollama + un modello leggero (tipo Mistral 7B o Llama 3 8B in versione quantizzata). Funziona anche su un laptop senza GPU dedicata.

 Applicazioni locali e offline

Quando mi serve privacy, Ollama è perfetto: posso creare un’app che interroga documenti sensibili senza inviare nulla in cloud.

  • Per chat generica → Llama 3 8B/13B.

  • Per programmazione → DeepSeek-Coder o CodeLlama.

  • Per analisi testuale o embedding → modelli specifici come all-MiniLM.

 Produzione e scalabilità

Per ambienti più grandi, consiglio di valutare alternative più performanti come vLLM o Text Generation Inference (TGI). Ollama resta ottimo in fase di sviluppo, ma per carichi pesanti meglio soluzioni ottimizzate per server multi-GPU.

 Integrazione in pipeline AI

Ollama espone una semplice API HTTP, quindi posso integrarlo con framework come LangChain, LlamaIndex o Haystack e costruire sistemi di RAG o agenti intelligenti in locale.

 

Conclusione

Per me la chiave è questa: Ollama è lo strumento che semplifica, i modelli sono il cuore del sistema.
Scegliere il modello giusto dipende dall’uso: conversazione, coding, ricerca documentale, o prototipazione.

Personalmente, uso Ollama come punto di partenza per test e applicazioni locali, e poi, quando serve scalabilità, passo a runtime più performanti o a soluzioni cloud.

Se stai pensando di sviluppare applicazioni AI, ti consiglio di iniziare con Ollama: semplice, veloce, e con il vantaggio enorme di lavorare anche offline.




Commenti
* Obbligatorio